Alec Baldwin, le indagini continuano: «Accuse penali non escluse». E spunta una foto

Alec Baldwin

Dopo lo sparo accidentale sul set di Rust che ha ucciso la direttrice della fotografia Halyna Hutchins, l’attore (che è anche co-produttore) si è chiuso nel totale silenzio e ha annullato tutti gli impegni professionali: ecco cosa rischia, mentre l’inchiesta a Santa Fe prosegue tra testimoni e nuove rivelazioni.

Inedite testimonianze, nuove rivelazioni e persino una foto dal set. Proseguono senza sosta le indagini delle autorità di Santa Fe riguardo al caso di Alec Baldwin, che la settimana scorsa ha accidentalmente sparato con una pistola di scena durante le riprese del film Rust, provocando la morte della direttrice della fotografia, Halyna Hutchins, e il ferimento del regista, Joel Souza: l’attore americano, alcuni giorni fa, ha rilasciato una breve dichiarazione in cui ha espresso il suo dolore per l’accaduto, poi ha cancellato tutti gli impegni professionali e si è chiuso nel totale silenzio.

Nel frattempo, però, gli inquirenti hanno portato a galla alcune clamorose informazioni. La prima riguarda l’aiuto regista Dave Halls, che – stando a quanto affermato dalla pirotecnica autorizzata Maggie Goll – sarebbe già stato denunciato in passato per aver ignorato i protocolli di sicurezza relativi alle armi. Come prevede il suo ruolo, sarebbe stato lui a gridare sul set «pistola scarica», rassicurando tutti sull’innocuità dell’arma. Che invece, in quel caso, aveva in canna due proiettili veri: ma per quale motivo, durante i ciak di un film, non si usano solamente cartucce a salve?

La risposta arriva dal portale TMZ, secondo cui alcuni componenti della troupe erano soliti ingannare il tempo giocando al tiro a segno con lattine vuote. Entra così in ballo Hannah Gutierrez-Reed, responsabile delle armi di soli 24 anni, che – a maggior ragione vista la pericolosa abitudine di certi suoi colleghi – avrebbe dovuto controllare che la pistola fosse scarica prima di passarla ad Halls. Seguendo il filo del ragionamento, viene da chiedersi per quale motivo ad una ragazza così giovane viene assegnato un compito di simile responsabilità: il motivo, a quanto sembra, è economico.

Sì, perché il budget messo a disposizione per Rust era davvero irrisorio per gli standard di Hollywood, tanto da spingere alcuni professionisti più esperti a rifiutare l’impegno. Resta quindi da capire cosa rischiano i protagonisti di questa triste vicenda: compreso Baldwin, considerato che – oltre ad aver premuto il grilletto – è pure co-produttore di questo western. «Non sono state escluse accuse penali», ha fatto sapere Juan Rios, portavoce dello sceriffo di Santa Fe, parlando con The Post. «Leggo troppe cose su internet, se qualcuno ha da riferire qualcosa sulla vicenda lo dica a noi».

«Informazioni di cui poi possiamo verificare la validità. Per garantire così l’integrità delle indagini che andranno avanti ancora per un po’, con un approccio metodico e diligente». Ad oggi, stando ai rumor che arrivano dagli Stati Uniti, Baldwin sarebbe sollevato da ogni conseguenza per negligenza criminale (quindi niente omicidio colposo), ma potrebbe però avere seri guai a livello civile in quanto appunto co-produttore. Nei prossimi giorni è prevista una conferenza stampa delle autorità per fare il punto e capire – seppur sia soltanto l’inizio – chi rischia cosa.

Alec Baldwin, le indagini continuano: «Accuse penali non escluse». E spunta una fotoultima modifica: 2021-10-28T06:00:00+02:00da pallonate