L’amore, il ping pong e il casting social: «la rivoluzione» dei Måneskin

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Dalla fidanzata del corteggiatissimo frontman Damiano, all’origine del nome del gruppo scelto dalla bassista Victoria, dalla fissazione del chitarrista Thomas al bizzarro arrivo del batterista Ethan, arruolato con un annuncio su Facebook. Tutto sulla band che ha vinto l’Eurovision (e ha festeggiato con racchette e pallina).

Da alcuni mesi a questa parte, circolano sul web foto e video dei Måneskin che si esibiscono in via del Corso, a Roma, davanti al frenetico via-vai dei passanti. Immagini che, dopo il trionfo della rock band italiana all’Eurovision Song Contest 2021, sembrano di una vita fa: eppure sono passati appena cinque anni da quando Damiano David, Victoria De Angelis, Thomas Raggi e Ethan Torchio suonavano di fronte ai celebri negozi dello shopping capitolino.

«Stavamo nella piazzetta della chiesa e facevamo a gara con gli artisti di strada per occupare il posto migliore», hanno raccontato i quattro, all’epoca ancora minorenni. «Andavamo forte, quei live ci fruttavano tra i 50 e i 100 euro l’ora, poi c’era anche il turista o lo sceicco che passava e ci lasciava 20 euro sulla simpatia. Con le monetine raccolte abbiamo fatto il primo singolo». E da lì è stata un’escalation di popolarità in tempi record.

Insieme dal novembre 2015, partecipano al Pulse – High School Band Contest l’anno successivo e lo vincono, debuttando poco dopo con il primo concerto ufficiale al Meeting delle etichette indipendenti. Il boom arriva grazie ad X-Factor 2017: con i suggerimenti di Manuel Agnelli si classificano al secondo posto, conquistando però l’attenzione dei media e l’amore del pubblico. Quest’anno la vera consacrazione, con i trionfi a Sanremo e Rotterdam.

«Siamo pronti a spaccare tutto, a fare la nostra rivoluzione», annunciavano a Le Iene lo scorso dicembre, e in effetti sono stati di parola. La loro battaglia contro gli schemi si è intrecciata al sogno, che è lo stesso di tantissimi altri ragazzi: «Siamo adolescenti normali, ai quali la vita da adolescenti va stretta», ha detto Damiano. Che canta Silvestri da quando aveva 6 anni, tifa Roma insieme al fratello Jacopo ed è stato un giocatore di basket.

«In camera avevo i poster di Kobe Bryant e di Francesco Totti, oggi ho il mio». Sfrontato e rispettoso allo stesso tempo, rispecchia l’anima di un gruppo che – pur mantenendo i piedi per terra – ha sempre nutrito in sé la convinzione di poter sfondare. Nonostante qualcuno, a scuola, sostenesse il contrario: «Dedichiamo la nostra vittoria al professore che ci diceva di stare zitti e buoni», hanno detto all’Ariston giocando con il titolo del loro brano.

D’altronde tutto è nato lì, tra banchi e lavagne: Damiano, classe ’99, faceva il linguistico Montale, mentre il chitarrista Thomas e la bassista Victoria erano al Kennedy. Il batterista Ethan, «il saggio indiano della filosofia “sticazzi”», è arrivato rispondendo ad un annuncio su Facebook: «Si è presentato con i pantaloni della tuta corti tipo pigiama, i baffoni, la coda bassa. E aveva persino i sandali con i calzini», hanno ricordato gli altri.

Dalla provincia di Frosinone, la famiglia numerosa, gli anni passati sul set insieme al papà regista e quella batteria ritrovata in uno scatolone: il destino – e i social – lo hanno portato dai Måneskin. Che significa «Chiaro di luna» in danese, la lingua d’origine di Vic: è stata lei, pare, a scegliere il nome, e pure a dettare la linea per quanto riguarda gli outfit: «Ho sempre sofferto le etichette, perché ci fanno sentire sbagliati», ha detto.

«Nei look, lei ci direziona un po’ tutti», ha confermato Thomas. «Prima non ci facevo caso, la mia unica fissazione era per la chitarra». Se si dividono le camere – hanno raccontato – lui dorme con Ethan mentre Damiano sta con Vic: il gossip ha mormorato spesso di una presunta love story, ma loro non hanno mai confermato. E anzi, negli ultimi giorni il corteggiatissimo frontman è uscito allo scoperto sui social presentando la fidanzata, Giorgia Soleri.

La vita privata, in casa Måneskin, resta comunque in cassaforte: sulle pagine Instagram i quattro ragazzi raccontano i progetti professionali, lasciano parlare la loro musica. Contro stereotipi e cliché, appunto. Una rivoluzione rock, che passa attraverso l’amicizia. Riassunta in una partita di ping pong, per festeggiare l’Eurovision: «Queste sono le cose importanti».

L’amore, il ping pong e il casting social: «la rivoluzione» dei Måneskinultima modifica: 2021-05-24T06:00:09+02:00da pallonate