Bianca Atzei, il dolore di un aborto: «Dalla gioia più grande, alla sofferenza più forte»

Bianca Atzei

La cantante ha rivelato di aver perso un figlio insieme al compagno Stefano Corti: «Quel test di gravidanza positivo dopo un anno di esami, poi l’intervento chirurgico. Raccontarlo è liberarsi di qualcosa di cui non si ha colpe, per cui non si deve provare vergogna. E il sogno di diventare mamma resta vivo».

«Voglio parlarvi della mia esperienza per sensibilizzare su un argomento di cui si parla poco, ma che purtroppo tocca tante coppie». Bianca Atzei esordisce così, raccontando sulla sua pagina Instagram tutto il dolore per un aborto spontaneo: lei e Stefano Corti, suo compagno dal 2019, hanno infatti perso il bambino che stavano aspettando. «Dalla gioia più grande, alla sofferenza più forte, in un battito di ciglio».

«Ho sempre condiviso con voi ogni parte importante della mia vita, perché ho sempre fatto quello che mi sentivo di fare ed espresso ciò che provavo dentro», scrive rivolgendosi ai sui follower. «Mi sono costantemente messa a nudo e non mai avuto paura di farvi vedere le mie debolezze, non solo sorrisi. A volte accadono cose brutte che ti mettono a dura prova e bisogna avere il coraggio anche di mostrarci fragili».

«Per più di un anno abbiamo cercato un figlio», afferma Bianca, 34 anni, partendo dall’inizio. «Spesso mi sono sentita dire “non pensarci, più ci pensi e più non arriva”. Come fa però una donna a non pensarci ogni volta che le arriva il ciclo? Quando ti senti pronta a diventare madre, ecco che quello si trasforma nella cosa che più desideri al mondo. E quando passa il tempo, la mente inizia a fare brutti scherzi».

«Pensi che ci possa essere qualcosa che non va e, soprattutto psicologicamente, una donna inizia a risentirne. Ogni mese che passa, si affievolisce la speranza, che però ritrova forza nel mese successivo, tanto è il desiderio di avere un figlio», sottolinea la cantante. «Poi ti consigliano di fare esami più approfonditi. Forse (pensiero personale) sarebbe opportuno farli prima, per evitare meccanismi negativi».

Così, dopo «l’importante aiuto tecnologico», la grande notizia: «Non importa quante punture di ormoni devi farti in pancia, se sei sempre meno in forze e se il percorso diventa sempre più difficile. Vai avanti positiva, ti aggrappi a quel 35% di possibilità di rimanere incinta. E, dopo più di un anno, succede: quando ho visto quel test di gravidanza positivo è stata l’emozione più bella della mia vita», dice Bianca.

Purtroppo quella felicità è sparita quando abbiamo saputo che la gravidanza si è interrotta dopo alcuni mesi e si è dovuto intervenire chirurgicamente». Il discorso, poi, si fa generale: «Tante donne hanno affrontato e affrontano questo dolore. Ora so cosa si prova e sono vicina a tutti coloro hanno passato una situazione come la nostra. Mi dispiace che per molte donne sia così complicato avere un figlio, o addirittura impossibile».

«Forse raccontarlo è come liberarsi di qualcosa di cui non hai colpe e per cui non devi provare vergogna», conclude Bianca, che non perde la speranza. «Bisogna solo andare avanti, sono sicura che arriverà di nuovo qualcosa di bello. Tengo ancora vivo il sogno di diventare mamma. Torno a sorridere».

Bianca Atzei, il dolore di un aborto: «Dalla gioia più grande, alla sofferenza più forte»ultima modifica: 2021-10-12T06:00:18+02:00da pallonate